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Le ultime rilevazioni (2011) del Corruption Perception Index (CPI) compiute da Transparency International (Organizzazione non governativa internazionale per la lotta alla corruzione il cui annuale rapporto, CPI, fondato sulle opinioni di osservatori privilegiati secondo analisi di 13 organizzazioni indipendenti, è molto utilizzato nella ricerca scientifica) collocano l’Italia al sessantanovesimo posto (a pari merito con il Ghana e la Macedonia), con un progressivo aggravamento della corruzione percepita negli ultimi anni (tratto dal Rapporto della Commissione per lo studio e l’elaborazione di proposte in tema di trasparenza e prevenzione della corruzione nella pubblica amministrazione - anno 2012).
La Corte dei Conti ha stimato, per il 2009, i costi “economici” del fenomeno corruzione in diversi miliardi di euro.

In occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2013 il Presidente della Corte dei Conti ha definito la corruzione un “fenomeno burocratico/pulviscolare, e fenomeno politico-amministrativo-sistemico. In particolare la natura sistemica della corruzione ha comportato un ingigantimento del bene giuridico offeso e una rarefazione del contenuto di disvalore dei singoli comportamenti di corruzione. In effetti la corruzione sistemica, oltre al prestigio, all’imparzialità e al buon andamento della Pubblica Amministrazione, pregiudica, da un lato, la legittimazione stessa delle Pubbliche Amministrazioni, e, dall’altro, l’economia della Nazione”.

La Legge 6 novembre 2012, n. 190 - Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione - in attuazione della Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, adottata dall’Assemblea generale dell’ONU in data 31.10.2003 e della Convenzione penale sulla corruzione (sottoscritta a Strasburgo il 27.1.1999 e ratificata dall’Italia con legge 28.6.2012 n. 110), introduce nell'ordinamento italiano uno spiccato orientamento nel contrasto alla corruzione non soltanto nella sua accezione penalistica, per cui comunque ha dettato una rilevante riforma delle fattispecie di reato previste dal codice penale, ma anche e soprattutto quale insieme di comportamenti dallo spiccato disvalore sociale nella gestione della cosa pubblica.

L'impianto normativo, nell’articolare un sistema di programmazione degli interventi e attuazione delle misure anticorruzione, individua quindi quale Autorità nazionale anticorruzione la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT), con la funzione fondamentale di garantire l'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e l'efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.
La legge affida alla Commissione, chiamata ad operare in posizione di indipendenza di giudizio e di valutazione e in piena autonomia, i compiti di:

  • indirizzare, coordinare e sovrintendere all'esercizio delle funzioni di valutazione, garantendo la trasparenza dei sistemi adottati e la visibilità degli indici di andamento gestionale delle amministrazioni pubbliche,
  • garantire la trasparenza delle amministrazioni, cioè l'accessibilità dei dati inerenti al loro funzionamento
  • prevenire il grave fenomeno della corruzione, individuando nella trasparenza uno strumento per assicurare l'integrità delle pubbliche amministrazioni.
  • Il tutto sotto il coordinamento del Dipartimento della Funzione Pubblica, che a sua volta:
  • coordina l'attuazione delle strategie di prevenzione e contrasto della corruzione elaborate a livello nazionale ed internazionale;
  • definisce e promuove norme e metodologie per l'implementazione delle strategie anticorruzione;
  • predispone il Piano Nazionale Anticorruzione che deve essere approvato dalla CIVIT;
  • definisce modelli standard delle informazioni e dei dati che occorrono per il conseguimento degli obiettivi.

I Piani anticorruzione e il Piano Triennale della Trasparenza e Integrità

Il sistema di prevenzione si articola, a livello nazionale, con l'adozione del Piano Nazionale Anticorruzione e, a livello di ciascuna Amministrazione, mediante l'adozione del Piano di Prevenzione Triennali (P.T.P.C.).
Il Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.) è stato dal Dipartimento della Funzione Pubblica (art. 1 comma 4, lettera c)) secondo linee di indirizzo adottate dal Comitato interministeriale istituito e disciplinato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ed è definitivamente approvato dalla Commissione indipendente per la Valutazione, l'Integrità e la Trasparenza, C.I.V.I.T., (art. 1 comma 2,lettera c)) con deliberazione n. 72 del 11.9.2013.
Il P.N.A. rappresenta lo strumento attraverso il quale sono individuate le strategie prioritarie per la prevenzione ed il contrasto della corruzione nella pubblica amministrazione a livello nazionale.
Il P.N.A. non si configura come un'attività compiuta, con un termine di completamento finale, bensì come un insieme di strumenti finalizzati alla prevenzione via via da affinarsi, in relazione al feedback ottenuto dalla loro applicazione.
Il P.N.A. è concepito come strumento di prevenzione, per cui viene espressamente evidenziato come il concetto di corruzione debba essere inteso (ai fini delle misure di carattere amministrativo previste dalla L. 190/2012) in senso ampio, e quindi “comprensivo delle varie situazioni n cui, nel corso dell’attività amministrativa, si riscontri l’abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenera vantaggi privati”.

Il P.N.A. è finalizzato quindi al perseguimento dei seguenti obiettivi:

  • ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione
  • aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione
  • creare un contesto sfavorevoli alla corruzione

Il Comitato Interministeriale, con D.P.C.M. 16 gennaio 2013, ha individuato i contenuti minimi del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, a partire da quelli predeterminati dalla legge:

  1. individuazione, tra le attività di competenza dell'amministrazione, di quelle più esposte al rischio di corruzione, a partire dalle attività che la legge n. 190 già considera come tali
  2. coinvolgimento, ai fini di cui al punto precedente, dei dirigenti e di tutto il personale delle amministrazioni addetto alle aree a più elevato rischio nell'attività di analisi e valutazione, di proposta e definizione delle misure e di monitoraggio per l'implementazione del Piano
  3. monitoraggio, per ciascuna attività, del rispetto dei termini di conclusione del procedimento
  4. rilevazione, in rapporto al grado di rischio, delle misure di contrasto (procedimenti a disciplina rinforzata, controlli specifici, particolari valutazioni ex post dei risultati raggiunti, particolari misure nell'organizzazione degli uffici e nella gestione del personale addetto, particolari misure di trasparenza sulle attività svolte) già adottate, ovvero l'indicazione delle misure che il Piano prevede di adottare o direttamente adotta
  5. individuazione delle misure di carattere generale che l'amministrazione ha adottato o intende adottare per prevenire il rischio di corruzione.

Una specifica articolazione del P.T.P.C. è costituita dal Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (P.T.T.I.) disciplinato dall’art. 15 del D.Lgs. N. 150/2009, i cui contenuti devono essere adeguati alla normativa introdotta a seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs. N. 33 del 14.3.2013 avente ad oggetto il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”.
La trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche.

A fronte di ciò appare evidente l’intrinseca connessione che il Legislatore ha inteso introdurre tra l’eliminazione progressiva di condotte non consone all’etica, alla legalità ed alla buona amministrazione ed il livello di controllo esterno sull’operato della P.A., da attuarsi attraverso la messa a disposizione della collettività degli atti, documenti ed informazioni con cui l’Amministrazione estrinseca il proprio agire.
L’ASL1 Imperiese rende esplicito tale collegamento attraverso un sistema coordinato di responsabilità ed azioni che hanno portato ad individuare due diverse figure di Responsabili, uno per la Prevenzione della Corruzione ed uno per la Trasparenza ed Integrità, in modo da abbinare conoscenze in campo giuridico-amministrativo a specifiche competenze nel campo della comunicazione.

Ultima modifica: 13 Febbraio 2024

Documenti
  • Deliberazione n. 1176 del 21.12.2017 - Responsabile della corruzione e trasparenza - unificazione della figura aziendale - istituzione di un ufficio di supporto per la prevenzione della corruzione e trasparenza
  • Deliberazione n. 1121 del 23.12.2019 - Responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza - conferma incarico in capo all'attuale responsabile - aggiornamento componenti ufficio di supporto e gruppo di lavoro per l'aggiornamento e definizione dei processi aziendali anche alla luce del nuovo PNA 2019
  • Deliberazione n. 1272 del 31.12.2020 - Responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza - conferma incarico in capo all'attuale responsabile - rinnovo componenti ufficio di supporto e gruppo di lavoro per l'aggiornamento e definizione dei processi aziendali anche alla luce del PNA 2019
  • Deliberazione n. 1181 del 30.12.2021 - Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza – Conferma incarico in capo all’attuale Responsabile – Rinnovo componenti Ufficio di supporto e Gruppo di lavoro per la Prevenzione della Corruzione e Trasparenza
  • Deliberazione n. 1030 del 30.12.2022 - Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza - Nomina nuovo Responsabile e Sostituto - Rinnovo componenti Ufficio di Supporto e Gruppo di lavoro per la Prevenzione della Corruzione e Trasparenza
  • Deliberazione n. 1203 del 29.12.2023 - Conferma dell'incarico di Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza - Rinnovo componenti Ufficio di Supporto e Gruppo di lavoro per la Prevenzione della Corruzione e Trasparenza