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La produzione zootecnica nell’Unione Europea vanta i più alti standard di sicurezza alimentare, salute e benessere degli animali e tutela ambientale, che riducono enormemente il rischio di trasmissione degli agenti patogeni e la  potenziale esposizione degli animali d’allevamento a qualsiasi agente zoonotico. Per quanto riguarda l'infezione da Coronavirus (SARS-CoV-2) non ci sono evidenze scientifiche del fatto che il bestiame possa essere infettato e, in particolare, alcuni studi suggeriscono che volatili e suini non siano sensibili al virus.

In alcuni Paesi europei ed extraeuropei, Italia compresa, la presenza di SARS-CoV-2 è stata confermata in allevamenti di visoni  dopo il rilievo di sintomi respiratori, digerenti o aumenti anomali di mortalità in questi animali. Le indagini epidemiologiche hanno messo in evidenza la stretta correlazione tra lavoratori aziendali risultati affetti da Covid-19 e la successiva comparsa della malattia negli animali allevati per la produzione di pelliccia.

La situazione è risultata particolarmente preoccupante in Olanda e Danimarca, dove, nonostante l’adozione di misure di controllo dell’epidemia, l'infezione si è sono progressivamente diffusa.

In Italia è presente un esiguo numero di allevamenti di visoni (9 per l’esattezza) distribuiti al centro Nord che - su disposizione del Ministero della Salute - dallo scorso maggio sono stati sottoposti a visite periodiche da parte dei Servizi Veterinari per verificare l’eventuale presenza di sintomi sospetti o fenomeni di mortalità anomala e  che venissero applicate, nel contempo, misure di prevenzione e biosicurezza. Ad oggi in un solo allevamento della provincia di Cremona sono state evidenziate tre positività, molto probabilmente per semplice “contaminazione” da parte di personale infetto o di reazione aspecifica al test diagnostico.

In linea con altri paesi anche in Italia il Ministero della salute ha disposto, con l'Ordinanza del 21 novembre 2020, oltre l’inclusione dell’infezione da SARS CoV-2 negli allevamenti di visoni nell’elenco delle malattie infettive e diffusive soggette a obbligo di denuncia di cui al Regolamento di Polizia Veterinaria ex DPR n. 320/1954, la sospensione delle attività degli allevamenti di visoni su tutto il territorio nazionale fino alla fine del mese di febbraio 2021, quando sarà possibile fare il punto della situazione sulla base dell’analisi dei dati epidemiologici raccolti.

È, tuttavia, opportuno sottolineare, in linea generale, che i casi di positività riportati in felidi, canidi e mustelidi sono dovuti al contatto ravvicinato e prolungato con persone infette ed alla trasmissione naturale uomo-animale di SARS-CoV-2.

D'altro canto, l'infezione nei visoni preoccupa principalmente  per la comparsa di nuovi ceppi virali, ma - come indicato dall’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) - la probabilità di infezione da ceppi varianti correlati al visone è considerata bassa per la popolazione generale, moderata per le popolazioni in aree con un’alta concentrazione di allevamenti di visoni e molto alta per gli individui con esposizione professionale. Tale condizione diventa, pertanto, meno probabile in territori come la provincia di Imperia, nella quale non sono presenti allevamenti di visoni per la produzione di pellicce.

Per ogni ulteriore informazione potrete contattare la Struttura semplice dipartimentale Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche: Telefono segreteria: 0184 536 853 Fax: 0184 536811; E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Pec: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ultima modifica: 09 Dicembre 2020