Premessa indispensabile, per non correre il rischio di un'eventuale intossicazione anche a seguito di consumo di specie fungine commestibili, è che la raccolta dei funghi NON deve avvenire in aree sospette di esposizione a fonti di inquinamento chimico e/o microbiologico quali: discariche di rifiuti autorizzate o abusive; cumuli di macerie; sponde di corsi d'acqua lurida ; parchi e giardinetti pubblici; aree boschive irrorate con liquidi ritardanti antincendio; zone limitrofe ad aeroporti,autostrade, strade ad intenso traffico veicolare, stabilimenti industriali, forni inceneritori, cimiteri, centrali elettriche, frutteti e/o colture trattate con fitofarmaci.
I funghi considerati mangerecci dovranno essere conservati in contenitori rigidi ed aerati ( cestini o analoghi contenitori) e mantenuti in luogo fresco.
Il consumo e le operazioni di conservazione dovranno avvenire nel più breve tempo possibile dalla raccolta.
È sconsigliato il consumo di funghi crudi (ad eccezione delle pochissime specie che si prestano a tale uso) o non adeguatamente cotti. Infatti la maggior parte dei funghi mangerecci provoca disturbi o avvelenamenti se consumati crudi o poco cotti.
Si sconsiglia comunque di consumare funghi:
- In caso di dubbio;
- In grandi quantità ed in pasti ravvicinati;
- Alle donne in stato di gravidanza e durante il periodo di allattamento;
- Ai bambini in tenera età;
- Alle persone con intolleranze a particolari alimenti o a particolari specie di funghi o che soffrono abitualmente di disturbi all'apparato gastroenterico o renale o con gravi patologie in atto, SENZA il consenso del medico curante;
Si ritiene inoltre utile ricordare che non esistono metodi, ricette, metalli, oggetti o altro in grado di indicare la tossicità dei funghi; si tratta solo di credenze popolari prive di qualsiasi fondamento scientifico.
L'unico metodo sicuro per stabilire la commestibilità è quello di far classificare i funghi raccolti, sulla base delle caratteristiche botaniche, come appartenenti a specie di comprovata commestibilità. Si rammenta che l'esame di commestibilità dei funghi per privati raccoglitori, diretti consumatori, è effettuato gratuitamente presso l'Ispettorato Micologico dell'ASL n. 1 Imperiese (Centro di Controllo Micologico Pubblico).
Nella malaugurata ipotesi di insorgenza di disturbi dopo il consumo di funghi si consiglia di:
- Recarsi immediatamente in Ospedale ai primi sintomi di malessere;
- Tenere a disposizione eventuali avanzi del pasto e dei funghi consumati;
- Fornire le indicazioni utili per l'identificazione delle specie fungine consumate e del loro luogo di raccolta.